Descrizione
Una serata che ha saputo unire musica, solidarietà e momenti di profonda riflessione sui temi della legalità e sul ruolo che oggi hanno le Amministrazioni comunali come primo, fondamentale, argine verso il ritorno prepotente di pratica illegali e corruttive che potrebbero pervadere e inquinare il tessuto sociale, economico e politico di un territorio.
Tutto questo è stato 'Antimafie in Comune'.
Uno spettacolo ideato e magistralmente condotto dal giornalista, inviato di Avvenire, Pino Ciociola, tenutosi nella serata di ieri, venerdì 12 settembre, al Teatro 'Fabrizio de Andrè', in Piazza Ruffilli a Casalgrande. Uno degli eventi 'fiore all'occhiello' della Fiera della Tradizione in corso di svolgimento e che rientra nell'ambito del progetto 'Semi di Legalità', ideato dall'Amministrazione comunale di Casalgrande in collaborazione con la Biblioteca Sognalibro, con il supporto di Avviso Pubblico, Rete Comuni Mafia Free e Coopselios Cooperativa Sociale.
Alla presenza degli Assessori e dei consiglieri comunali, i protagonisti della serata sono stati i Sindaci di Bacoli, in provincia di Napoli, Josi Gerardo della Ragione, quello di Sant'Agata del Bianco (Reggio Calabria), Domenico Stranieri e il Primo Cittadino di Casalgrande, Giuseppe Daviddi, che ha fatto gli onori di casa.
I tre hanno dialogato con Ciociola, raccontandosi e raccontando le azioni virtuose delle loro comunità nel restituire ampi spazi di agibilità ai principi della legalità e del vivere civile, strappandoli all'illegalità elle forme, più o meno subdole, di criminalità organizzata, in una vera e propria lotta quotidiana contro il malaffare.
"Faccio il sindaco di una bellissima città di mare, ricca di reperti archeologici. Una perla nel mare mediterraneo - attacca il Sindaco della Ragione, al suo secondo mandato dopo aver vinto col 60% alle ultime elezioni -. Il punto fondamentale nell'azione di un Sindaco in una realtà come quella che governo io è farlo con coraggio e nel rispetto della legge. Non abbiamo un 'cartellino del prezzo' esposto fuori, che ci espone alla corruzione. Quello che possiamo fare è lavorare nella quotidianità per far primeggiare quel senso di comunità che è la miglior barriera contro ogni forma di criminalità organizzata. Chi me lo ha fatto fare? La voglia di restituire qualcosa alla mia città. Perché se uno si impegna per cambiare le cose, i risultati possono arrivare. Il rapporto che Bacoli ha con Casalgrande risale a qualche anno fa, quando il vostro comune ci donò una somma per contribuire a far rivivere un campo da calcio. Acquistammo dei palloni. Oggi, grazie anche ai finanziamenti del PNRR quello è un luogo che è stato restituito alla cittadinanza, dove ogni settimana vi giocano più di 1000 ragazzi. La legalità? E' un atto 'rivoluzionario', ma che deve essere alimentato quotidianamente. La legalità è fare comunità. Chi sta vincendo tra la legalità e il malaffare? Quel successo dobbiamo conquistarlo ogni giorno. E' una battaglia che dobbiamo condurre dentro e fuori le istituzioni. E' una strada lunga e tortuosa, ma che va percorsa, perché è l'unica che ci è consentita. Alternative non ve ne sono".
"Sant'Agata del Bianco è un paesino di 600 anime in provincia di Reggio Calabria. Sono Sindaco dal 2016 e in quel paese era stato distrutto tutto. Era stata azzerata la sua memoria storica, era stata cancellata la sua identità. Perché le mafie quando agiscono puntano alla spersonalizzazione dei luoghi e della storia - aggiunge Domenico Stranieri, Primo Cittadino di Sant'Agata del Bianco (RC) -. Abbiamo ridato luce a quel posto. Lo abbiamo reso accogliente per i turisti, abbiamo valorizzato la componente artistica (Sant'Agata del Bianco ha dato i natali allo scrittore Saverio Strati, nda). Abbiamo dato un nuovo volto al centro storico. E' un piccolo miracolo. Perché la mafia è innanzitutto una mentalità. Una subcultura che attecchisce innanzitutto nella mente del singolo. I 'Cetto Laqualunque'? Certo che ci sono. E ci sono perché, spesso la gente preferisce 'quelli lì'. Perché è molto più facile non vedere. Soprattutto la mafia è manomissione delle parole, del loro significato profondo. Il nostro compito è quello di riprenderci il loro pieno significato, traducendole in atti concreti. Per mutuare ciò che Strati diceva "L'Aspromonte è bello quanto la Svizzera. Solo gli svizzeri lo sanno, i calabresi no". Quello che abbiamo voluto fare è trasformare quella comunità. Ci siamo ripresi gli spazi. Abbiamo dato luce, dove prima c'era solo oscurità. La mafia si combatte occupando gli spazi. Essere comunità è un testo antimafia. Ma quella luce deve restare costantemente accesa, perché il potere mafioso non arretra, si trasforma. Dalle mie parti abbiamo ancora una concezione verticistica della società, dove vige la regola del più forte. Per questo la strada è ancora necessariamente lunga".
"A Casalgrande forse non abbiamo forse le bellezze ambientali, architettoniche e turistiche dei miei colleghi qui presenti, ma abbiamo comunque un tesoro che va conservato e curato: le persone. La nostra ricchezza sono i miei concittadini. Quelli che mi danno forza di poter assolvere al mio compito credendo fermamente in quello che faccio e nei valori più profondi del rispetto delle regole e della legalità - rimarca il Sindaco Daviddi -. I sindaci sono in prima linea nel garantire il rispetto delle regole, i principi sostanziali di legalità. A volte sentendosi lasciati soli dalle istituzioni di rango più alto. La mafia la si contrasta dal basso verso l'alto. I primi che hanno il compito di sradicare la pianta del malaffare, che si esprime in vari modi, spesso cambiando pelle, forma, caratteristiche, sono i Sindaci. Perché l'illegalità si insinua nel ventre molle delle nostre realtà e i primi a doverla arginare siamo noi. Ma non possiamo essere gli unici. E, soprattutto, non possiamo essere soli. L'Amministratore pubblico è il primo che deve dare l'esempio, e anche da noi, stiamo assistendo a delle situazioni dove quel rigore, innanzitutto morale, con cui si dovrebbero osservare le regole viene allentato. Non ce lo possiamo permettere, perché così facendo stiamo lasciando una porta aperta, dove, invece, dovrebbe essere chiusa. Mi domando: ma nel nostro sistema amministrativo sta veramente funzionando tutto al meglio? Ne siamo proprio certi? Dobbiamo scavare al nostro interno, con onesta autocritica e valutare ciò che funziona e cosa no nella nostra macchina amministrativa. Infine, certo, noi abbiamo il dovere di tenere accesa la luce della legalità, ma anche i cittadini ce l'hanno, attraverso uno strumento fondamentale: il voto. Che deve sostenere l'integrità, la coerenza, il buon esempio. Sinceramente, chi è qua con me su questo palco credo possa dire a buon diritto una cosa importante: abbiamo la coscienza pulita. Perché penso che l'Amministratore, nel suo ruolo all'interno della comunità che rappresenta, abbia il dovere trattare tutti i cittadini che si presentano, rapportandosi a loro come fossero un loro genitore e fratello. In quel momento si crea una Comunità con la C maiuscola".
Sul palco anche l'Assessore alla Legalità, Marco Cassinadri che ha ringraziato tutti coloro, tra uffici e realtà sostenitrici, che hanno reso possibile una bellissima serata come quella di venerdì 12.
All'interno del quale sono stati vissuti anche momenti di emozione pura. Grazie all'esibizione musicale degli Afternoon, un gruppo musicale formato da persone con disabilità creato in seno alla Cooperativa Sociale il Nazareno, di Carpi. I ragazzi, alla prima performance in un teatro, hanno cantato Heroes di David Bowie e Knocking on Heaven's door di Bob Dylan nella versione dei Guns and Roses, strappando applausi convinti a tutti.
Così come applausi ed emozione hanno accompagnato la presenza sul palco di Roberto Vassallo, del ristorante Planet Aut, accompagnato da Luca e Mattia dello staff: "Il mio sogno? Quello di vedere questi ragazzi gestire da soli il ristorante, andare d'accordo, ed io osservarli felice, godendomi la pensione!".
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Ultimo aggiornamento: 13 settembre 2025, 12:02