Descrizione
Un impegno costante, portato avanti da oltre trent’anni, a favore della legalità, della sua diffusione culturale, dell’analisi dei fenomeni sociali e delle loro trasformazioni più significative e, soprattutto, del contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata attraverso una rete sempre più solida tra istituzioni.
Tutto questo è Avviso Pubblico – Enti locali e Regioni contro mafie e corruzione, che giovedì 4 dicembre ha tenuto a Verona la propria Assemblea Nazionale. Un appuntamento di rilievo a cui ha preso parte anche il Comune di Casalgrande e che ha segnato l’ingresso dell’Assessore alla Legalità, Marco Cassinadri, nell’Ufficio di Presidenza dell’associazione.
Nel corso dell'incontro non sono mancati momenti di riflessione e di forte vicinanza istituzionale. Tra questi, le parole di solidarietà rivolte al giudice reggiano Andrea Rat, vittima nei giorni scorsi di un grave atto intimidatorio: una croce nera disegnata sulla porta-finestra della sua abitazione mentre era assente. Il dottor Rat, estensore della sentenza Aemilia, da anni affianca al suo ruolo di Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Emilia una preziosa attività di divulgazione sul significato culturale e sociale che quel processo ha avuto – e continua ad avere – per i territori colpiti dalle infiltrazioni mafiose.
A queste attestazioni di sostegno si unisce anche il Comune di Casalgrande, attraverso le parole del Sindaco Giuseppe Daviddi: “Gli attestati di stima e sostegno nei confronti del Dottor Andrea Rat sono il miglior antidoto ad atti intimidatori e di assoluta gravità come quello di cui è stato vittima nei giorni scorsi. L'intera cittadinanza di Casalgrande è al suo fianco nella sua opera di contrasto quotidiana all'illegalità e a quella di divulgatore dei valori più alti del rispetto delle regole. Colgo l'occasione per invitare il Giudice Rat a Casalgrande. Credo che la sua presenza e la sua esperienza possano essere un momento di grande arricchimento per tutta la nostra comunità”.
Durante il suo intervento in assemblea, l’Assessore Cassinadri ha posto l’attenzione su un tema particolarmente caro all’Amministrazione: quello dei beni confiscati alla criminalità organizzata e dei tempi spesso troppo lunghi per la loro restituzione alla collettività. “Lo scorso febbraio, insieme al Sindaco Daviddi, siamo stati invitati dal presidente della Commissione parlamentare Antimafia, on. Pretto, a relazionare sulle difficoltà nella gestione dei beni confiscati – ha spiegato l’Assessore –. Abbiamo raccontato ciò che viviamo dal 2019: nonostante la confisca definitiva, i beni presenti nel nostro comune non sono ancora stati consegnati all’amministrazione. Nemmeno dopo incontri, sollecitazioni e confronti con l’Agenzia questi beni sono stati resi disponibili”.
Tra le proposte rilanciate da Cassinadri, si evidenziano:
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la revisione dell’intera procedura di assegnazione dei beni, evitando che arrivino ai Comuni in condizioni ormai degradate e troppo onerosi da recuperare;
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la segnalazione automatica da parte dei Tribunali dei beni confiscati presenti sul territorio, con massima trasparenza verso i cittadini;
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tempi di assegnazione mai superiori ai sei mesi;
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l’assegnazione dei beni agli enti locali indipendentemente dai debiti del reo, evitando l’asta e privilegiando altre forme di liquidazione per i creditori;
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l’istituzione in ogni provincia di tavoli di lavoro coordinati dalle Prefetture, aperti ai sindaci dei Comuni interessati;
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un supporto tecnico costante da parte di Province e Prefetture per accelerare l’iter di presa in carico;
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l’obbligo per i Comuni di pubblicare sia i beni confiscati già assegnati che quelli in fase di confisca, indicando il rispettivo grado.
“Sappiamo tutti che passano spesso anni tra la confisca e la reale assegnazione dei beni. Questa lentezza rischia di vanificare un patrimonio che dovrebbe essere restituito rapidamente alla collettività, trasformandosi in uno strumento di riscatto civile. Per questo ritengo indispensabile sollecitare il Parlamento affinché intervenga con decisione – conclude l'Assessore Cassinadri –. La confisca di un bene frutto di attività illecite è un segnale forte della presenza dello Stato. La sua restituzione alla collettività e il suo utilizzo a fini sociali sono una vittoria di tutti noi e un incentivo alla partecipazione e alla fiducia dei cittadini”.
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Ultimo aggiornamento: 5 dicembre 2025, 13:38