Monumento ai caduti (Piazza Martiri della Libertà)
Il monumento ai caduti di tutte le guerre che si erige in Piazza Martiri della Libertà è stato realizzato dall’artista locale Luigi Ferretti (classe 1924) che, il 24 luglio 2002, ha reso la seguente memoria:
«Negli anni 1949-50 su richiesta dell’Associazione reduci e partigiani di Casalgrande e dell’Amministrazione Comunale, ho realizzato quattro formelle che formano parte del monumento dedicato ai caduti di tutte le guerre, collocato in Piazza Martiri della Libertà a Casalgrande.
La parte architettonica è stata realizzata dalla gente del paese che ha prestato la propria opera sotto forma di volontario, diretta dal muratore Monti Ennio.
Sul basamento di cemento a forma di parallelepipedo sono stati posti i 4 bassorilievi realizzati anch’essi in cemento patinato.
Nella parte superiore è stato collocato un obelisco, formato da blocchi di arenaria, all’apice del quale è stata posta una lanterna.
Il bassorilievo posto a Sud rappresenta una scena agreste, rispecchiante la realtà economica locale.
Quello ad Est il saluto e la partenza per la guerra.
Quello posto a Nord è la battaglia (lo scontro, la guerra);
A Ovest è rappresentativo il simbolo delle vittime (il sacrificio, la pietà).
Sotto al bassorilievo posto a Ovest, trovavasi una piccola nicchia in marmo contenente una pergamena con l’elenco dei caduti di tutte le guerre, di Casalgrande».
Nel 2003 il monumento, originariamente eretto al centro di Piazza Martiri della Libertà (dove ora c’è l’aiuola con il rigagnolo di acqua, simboleggiante il “Canale di Secchia” che, proveniente da Via Canale, scorreva a cielo aperto nel centro dell’abitato) è stato spostato e posizionato più a Est per permettere l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione e rifacimento del centro. Nella nicchia non era più presente la pergamena.
Oratorio di San Sebastiano (Castello di Casalgrande Alto)
E’ stato eretto nel 1479 lungo l’antico sentiero di accesso al Castello di Casalgrande Alto e vi sono state celebrate funzioni fino alla metà del XX secolo.
L’edificio presenta un impianto con fronte a capanna e coperto da due falde impostate su una cornice di gronde in laterizio, a dente di sega.
L’interno ospita una pregevole icona con putti.
Di proprietà dell’Amministrazione comunale, rappresenta uno dei soggetti più antichi del patrimonio artistico-culturale di Casalgrande.
Restaurato completamente nel luglio 2003, è possibile celebrarvi matrimoni civili.
Campana della torre del Castello di Dinazzano
Nella torre del Castello di Dinazzano era collocata una campana che, a memoria del campanaro che la suonò fino al 1956, Ferrari Marco (1875-1956), veniva suonata tutto il giorno in occasione del XXV aprile e del 1° maggio. Durante i restanti giorni dell’anno suonava solo a mezzogiorno e quando stavano arrivando temporali o in caso di incendi.
Dopo il 1956 la campana suonò sempre meno fino a non far sentire più la sua voce.
Oggi è conservata nella sede storica del municipio di Casalgrande; non ha più la voce di prima perché la stringa di cuoio che la teneva legata alla trave nella torre del castello di Dinazzano, causa l’usura, si era rotta, e la campana, cadendo, si è incrinata.
Ma le scritte incise su di essa sono ancora leggibili:
““Fugite partes adversae sancta Maria Mater Dei ora pro nobis
Io Maria Bulla regiensi fecit anno domini MDCLII communitatis Dinazani”
(“Fuggite le avversità Santa Maria Madre di Dio prega per noi.
La Bolla Reggiana fece nell’anno 1652 per la comunità di Dinazzano, dedicato a Maria”)
Antico ponte sul Rio Riazzone (località Osteria Vecchia)
Provenendo da Scandiano su Via Brolo e proseguendo per via Statutaria in direzione Sassuolo, si accede a Casalgrande attraverso un ponte costruito in forma neo-gotica sul Rio Riazzone.
Per ammirare la peculiarità della struttura, in particolar modo l’arcata del ponte con le sue decorazioni laterali, occorre scendere nel greto del fiume: appena superato il ponte dalla parte casalgrandese, sulla destra c’è un sentiero che conduce al greto.
Parco naturale La Riserva
Situato oltre il Castello di Casalgrande Alto, il parco La Riserva occupa una vasta area delimitata a nord dalla Via Statutaria, a sud dal Comune di Castellarano, a est da Via Colatore e a ovest dal Rio Riazzone, che segna il confine col Comune di Scandiano.
Si tratta di una vera e propria area verde destinata a Parco Comprensoriale la cui altitudine varia da 150 a 384 metri sul livello del mare.
Il parco La Riserva offre una vegetazione ricca e varia nella quale è possibile distinguere una parte di bosco con prevalenza di querce come la roverella e il cerro, di frassini, olmi, aceri, noccioli, carpini e alcuni gruppi di esemplari di pino nero; sono presenti innumerevoli arbusti come il pero selvatico, il biancospino, il pruno, la rosa canina ed essenze erbacee del sottobosco: la peonia, il narciso, il garofano, l’orchidea, specie quest’ultime appartenenti alla flora spontanea protetta.
Al suo interno si è sviluppata negli anni, grazie a volontari locali, una rete di piccoli sentieri segnati, che si diramano in varie direzione, per una lunghezza di quasi quattro chilometri e che conducono a tre punti di sosta denominati la “Fontanina”, la “Martinella” e il “Quagliodromo La Riserva”.
Qui è possibile effettuare splendide passeggiate e scampagnate all’aria aperta, godere di sorprendenti vedute panoramiche sull’Appennino reggiano o modenese e addirittura, quando le condizioni atmosferiche lo permettono, fino alle Alpi centro-orientali.
I “caselli” (caseifici) del formaggio
I “caselli”, piccoli monumenti di cotto traforato che fanno pensare a edicole o ad agresti oratori, suggestivi testimonial dell’eccellenza del passato, sono costruzioni tipiche per la lavorazione del latte. Sono presenti per lo più in quella zona compresa nelle province di Modena, Reggio, Parma, Mantova e Bologna dove viene prodotto il Parmigiano Reggiano.
Nel territorio del comune di Casalgrande sono stati attivi fin verso la metà del secolo scorso; successivamente nuove esigenze nella lavorazione, produzione e conservazione del formaggio hanno rivendicato la costruzione di nuove strutture: sono sorti così i moderni caseifici.
Degli antichi “caselli” presenti sul territori comunale se ne conservano ancora due che, dopo un primo periodo di disuso e abbandono, sono stati recuperati all’originaria struttura e adattati a ristoranti: uno sorge in località Osteria Vecchia di Casalgrande Alto e l’altro nella frazione di S. Donnino.