Oltre 1.200 alberi e arbusti messi a dimora a Casalgrande. L’Amministrazione: “Orgogliosi e felici. Massima attenzione all’ambiente che ci circonda

Oltre 1200 piante e arbusti messi a dimora, ieri, martedì 26 novembre, nella zona di via Ambrosoli a Casalgrande.

Il tutto nell’ambito del progetto ‘Think Forestry’,  l’iniziativa lanciata un anno fa da Intesa Sanpaolo dedicata alla forestazione nazionale e alla tutela del capitale naturale. Un programma che promuove la rinaturalizzazione delle aree periurbane, migliorando la qualità dell’aria, tutelando la biodiversità e creando nuovi spazi pubblici all’aperto, ideali per favorire la coesione sociale.

Un progetto che, per la prima volta, ha guardato all’Emilia Romagna come luogo ‘naturale’, è il caso di dirlo, per proseguire questo percorso, identificando proprio Casalgrande, come territorio ideale per implementare ulteriormente questa progettualità.

Il paese ha abbracciato con entusiasmo questo progetto, particolarmente significativo in un territorio, come quello della Pianura Padana, non caratterizzato da un’ampia presenza boschiva.  L’intervento ha previsto la messa a dimora di specie autoctone, tra cui  Quercus cerris, Prunus cerasifera, Celtis australis, Acer campestre, Morus nigra, Alnus glutinosa, Popolus tremula. E per le specie arbustive Evonymus europaeus, Cornus mas, Frangula alnus, Viburnum opulus, Rosa arvensis.

Per l’Amministrazione comunale erano presenti il Vicesindaco Valeria Amarossi e l’Assessore all’Ambiente Domenico Vacondio, accompagnati dal Presidente del Consiglio comunale Luciano Ferrari e dal Consigliere di maggioranza Giancarlo Bolondi.

Il Progetto in partnership con Rete Clima

Think Forestry è realizzato in collaborazione con Rete Clima, ente tecnico e realtà leader in Italia nello sviluppo di progetti ESG per le aziende: è inserito nella Campagna Foresta Italia, la più grande azione nazionale di forestazione sostenuta da soggetti privati, promossa da Rete Clima insieme a Coldiretti e Programme for Endorsement of Forest Certification schemes – PEFC Italia.

Hanno detto

“E’ con grande orgoglio e piacere che riprendiamo quel percorso iniziato negli anni scorsi con Rete Clima, quest’anno con il prezioso sostegno di un player di assoluto prestigio come Intesa Sanpaolo – dichiara il sindaco di Casalgrande, Giuseppe Daviddi -. Abbiamo messo al centro della nostra azione la tutela dell’ambiente, la difesa del suolo e il significativo miglioramento della qualità dell’aria che respiriamo, come sinonimo di miglioramento della qualità della vita di tutti noi. Questo appuntamento conferma una volta di più la grande attenzione verso tutto ciò che serve per migliorare significativamente l’ambiente che ci circonda, favorendo spazi dedicati al verde e alla tutela della biodiversità”.

Siamo profondamente grati a Intesa San Paolo e Rete Clima per aver scelto Casalgrande per questa importante iniziativa – ha sottolineato il Vicesindaco Amarossi -. Il saper coniugare l’attenzione all’ambiente, il rispetto per ciò che ci circonda a partire dalle piante e gli arbusti come quelli che abbiamo messo a dimora, con le esigenze di un’economia che produce e crea valore aggiunto, deve essere accompagnato da coraggio ed entusiasmo. Che è ciò che questa Amministrazione mette nel suo lavoro tutti i giorni”.

Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo: “Per la prima volta una banca si impegna direttamente e attiva il sistema delle imprese in un percorso di sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di proteggere e ripristinare il capitale naturale. Consapevoli che occorrono competenze specifiche ci siamo affidati ad un partner qualificato come Rete Clima. A Casalgrande abbiamo messo a dimora oltre 1.200 alberi e arbusti, assicurandoci che ricevano le cure necessarie per crescere”.

“È davvero un piacere continuare a collaborare con Intesa Sanpaolo anche in questa tappa a Casalgrande, per la realizzazione di un progetto così significativo – afferma Paolo Viganò, Presidente di Rete Clima – che integra una visione di sostenibilità fortemente basata sulla concretezza, sul territorio e sul miglioramento dei contesti urbani. Credo che sia una buona pratica da raccontare, perché racchiude in sé molte valenze positive”.