Con “massacri delle foibe” si intendono delle stragi avvenute al confine orientale d’Italia – area di forti conflitti territoriali già da decenni – nell’autunno 1943 e nella primavera del 1945 a danno di militari e civili in larga prevalenza italiani.
Il nome “foibe” indica le insenature naturali tipiche dei terreni carsici che si sviluppano nel sottosuolo per decine di metri di profondità e che, subito dopo la Seconda guerra mondiale, furono utilizzate dai militari jugoslavi per compiere eccidi di massa.
L’uso del termine “foibe” per indicare le stragi è improprio: come afferma infatti lo storico Raoul Pupo, “in realtà, solo una piccola parte degli eccidi venne perpetrata sull’orlo di una foiba o di un pozzo minerario, mentre la maggior parte delle vittime perì nelle carceri, durante le marce di trasferimento o nei campi di prigionia allestiti in varie località della Jugoslavia”.
A seguito dei massacri avvenne il cosiddetto “Esodo giuliano dalmata” cioè un’emigrazione di massa da parte di famiglie italiane che risiedevano in Dalmazia, in Istria, dalla Venezia Giulia e dal Quarnaro. Si stima che le persone coinvolte nell’esodo furono oltre le 250mila.
Il “Giorno del Ricordo” è stato istituito nel 2004 in ricordo dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata. La data del 10 febbraio è stata scelta poichè, in quel giorno del 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi che assegnavano alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia.
La bandiera del Comune verrà messa a mezz’asta in segno di ricordo e di rispetto per le vittime di questa tragedia storica.
Di seguito presentiamo una breve bibliografia di libri che approfondiscono il tema presenti nella Biblioteca di Casalgrande.
– Raoul Pupo, Roberto Spazzali, “Foibe”, Bruno Mondadori
– Joze Pirjevec, “Foibe. Una Storia d’Italia”, Einaudi
– Raoul Pupo, “Il lungo esodo. Istria: le persecuzioni, le foibe, l’esilio”, Rizzoli
(foto da: scrivolibero.it)