L’Istat ha avviato il Censimento Permanente della Popolazione e delle Abitazioni nel 2018, allo scopo di rilasciare informazioni continue e tempestive sulle principali caratteristiche socio-economiche della popolazione dimorante abitualmente in Italia.
Nel 2020 il Censimento Permanente della Popolazione, che tradizionalmente prevede l’integrazione dei dati provenienti dalle fonti amministrative con quelli delle rilevazioni campionarie annuali, ha subìto una revisione dell’impianto metodologico e la sospensione temporanea delle operazioni sul campo.
A causa dell’emergenza Covid-19, per la piena tutela della salute delle famiglie e dei lavoratori coinvolti, l’Istat ha dovuto modificare parzialmente il disegno censuario coerentemente con il piano di azioni previste dal programma #IstatperilPaese messe in atto per assicurare la continuità e la qualità dell’intera produzione statistica ufficiale.
Le principali innovazioni introdotte, prevedono nel 2020 la sospensione delle rilevazioni campionarie sul territorio e presso le famiglie e il potenziamento dell’utilizzo degli archivi amministrativi integrati con quelli del Registro di Base degli Individui (RBI).
Il 2020 è allo stesso tempo un anno particolarmente importante per il rilascio dei risultati del biennio precedente (2018-2019), che avverrà a partire dal mese di dicembre e si concluderà nei primi mesi dei 2021. Al Paese verrà dunque restituita una fotografia reale e veritiera della popolazione italiana, rilevata nei due anni precedenti, che consentirà di conoscerne le caratteristiche rispetto alle seguenti variabili: sesso, classi di età, cittadinanza italiana o straniera, paesi di cittadinanza, grado di istruzione, condizione professionale o non professionale, mobilità e motivi di spostamento.
Dal 2021 le operazioni censuarie nei Comuni riprenderanno regolarmente, e verranno recuperate anche quelle parzialmente sospese nel 2020 a causa dell’emergenza sanitaria.
(foto da Pixabay)